Terremoto, Anitori (Ap): fondi e spese per prevenzione del rischio sismico fuori dal patto di stabilità per le Regioni. La senatrice di Ap ad Amatrice presenta la sua mozione
”Difendersi dal terremoto è possibile. Basta conoscerlo. Se ogni evento sismico si trasforma in catastrofe un governo responsabile, non può limitarsi a riconoscere l’importanza della Microzonazione Sismica (Ms) destinando fondi insufficenti per attuare gli studi necessari – spiega la senatrice Anitori, prima firmataria della mozione – L’enorme ritardo accumulato dal nostro Paese nella produzione di una cartografia geologica moderna, che copra l’intero territorio nazionale, comprese le sue acque territoriali, è drammaticamente stupefacente”.
”Sul territorio nazionale gli studi di (Ms) procedono a macchia di leopardo. Molte Regioni, purtroppo, non riescono a garantire una corretta mappatura perché non hanno risorse sufficienti per cofinanziare i relativi progetti: occorrerebbe, pertanto, tenere fuori dal patto di stabilità i fondi destinati alla prevenzione del rischio sismico – sottolinea Anitori – La microzonazione sismica, svolta applicando indirizzi e criteri unitari sull’intero territorio nazionale, è finalizzata a conoscere con il dettaglio della scala urbana la pericolosità sismica locale”.
”Nei fatti dal 2010 ad oggi – continua Anitori – le risorse economiche messe in campo per l’attuazione della mappatura sismica (Ms) in Italia si sono progressivamente ridotte del 50 per cento: la quota di cofinanziamento è variata infatti dal 50% della prima ordinanza, al 40% della seconda ordinanza, al 25% delle ordinanze successive come evidenziano dal Dipartimento Protezione Civile e Regioni. Addirittura il finanziamento del Progetto Cartografia Geologica (Carg), che prevede la realizzazione di 652 fogli geologici alla scala 1:50.000 a copertura dell’intero territorio nazionale – coordinato dal Servizio Geologico d’Italia in qualità di organo cartografico dello Stato – è fermo da 20 anni”.
”E quanto mai chiaro – conclude la Senatrice – che la produzione di una cartografia geologica moderna e alla scala adeguata (1:50.000) che copra l’intero territorio nazionale, comprese le sue acque territoriali; così come la redazione di carte di microzonazione sismica (a scala 1:10.000 o 1:5.000) che coprano le aree a più elevata pericolosità sismica; devono essere considerati strumenti di conoscenza del territorio irrinunciabili e non più rinviabili”.
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