Giudice di Pace. Anitori (Ap): ‘Malamministrazione’ ha impedito apertura ad Ostia. Consegnata a Vulpiani documentazione
Giudice di Pace. Anitori (Ap): ‘Malamministrazione’ ha impedito apertura ad Ostia. Consegnata a Vulpiani documentazione
“Finalmente dopo due anni sembra arrivata a conclusione la vicenda dell’apertura della sede autonoma del Giudice di Pace di Ostia. Infatti, ieri ho consegnato nelle mani del prefetto Vulpiani la richiesta ufficiale di disponibilità di un immobile da parte del direttore generale del Ministero della Giustizia firmata lo scorso 24 maggio del 2016. Una richiesta che ha atteso quasi un anno, nascosta nei cassetti delle varie amministrazioni competenti come in quello della Direzione gestione del Patrimonio del Comune di Roma che, per l’arbitraria interpretazione di una frase non ha mai risposto alle sollecitazioni giunte dal ministero”. Lo dichiara la senatrice di Area popolare Ncd-Centristi per l’Italia, Fabiola Anitori, dal 2013 impegnata in prima persona affinchè il X Municipio potesse avere una sede di legalità come l’ufficio del Giudice di Pace, atteso dal 2014 così come previsto dal governo nel decreto legge 132.
“Stavolta la politica ha dimostrato efficienza e capacità di ascolto delle esigenze del territorio – continua la senatrice. L’assenza di comunicazione tra le varie amministrazioni e la stratificazione burocratica ha impedito di garantire, in termini brevi, una sede del Giudice di Pace ad una comunità che da tempo aveva espresso con forza questa esigenza. Già nel 2015 organizzai i sopralluoghi con il prefetto Vulpiani, i tecnici del ministero di Grazia e Giustizia, un rappresentante dell’allora Commissario prefettizio di Roma Capitale e i responsabili del Genio civile nei locali dell’ex Gil. Soluzione finale che richiede tempi lunghi per la ristrutturazione”.
“Da allora però nessuna comunicazione è giunta al ministero sull’utilizzo di altri siti demaniali, bloccando di fatto l’apertura della sede. Fino a ieri quando sono riuscita a mettere in contatto le varie amministrazioni, diventando di fatto ‘postina’. Adesso Ostia potrebbe avere la sua sede per il Giudice di Pace nell’immobile di piazza Capelvenere ad Acilia, di proprietà del comune di Roma. Si avvia alla chiusura una pagina opaca della Pubblica amministrazione romana, ma rimane il rammarico perchè si poteva evitare questa perdita di tempo, garantendo l’apertura di un presidio di legalità in un territorio già fortemente penalizzato dalla cattiva politica e dal malaffare”, conclude la senatrice lidense di Area popolare.
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